Fantasmi cinesi
Racconti del soprannaturale
Traduzione dall'inglese di Alessandro Giarda
Con un saggio di Alessandra Pezza
La figura di Lafcadio Hearn è indissolubilmente legata al Giappone.
Nessuno più di lui, all’inizio del secolo scorso, contribuì a
far scoprire il Paese del Sol Levante in Occidente. Eppure pochi
sanno che il suo personale percorso di avvicinamento all’Oriente
inizia con la Cina.
Fantasmi cinesi, opera inedita in Italia, esce nel 1887 e prefigura
l’interesse di Hearn per le civiltà asiatiche ben prima della
sua esperienza giapponese. Una raccolta composta di sei racconti,
rielaborati attingendo agli studi dei più emeriti sinologi
del tempo, che rivela un’insospettabile conoscenza della cultura
cinese e una profonda fascinazione per la “misteriosa bellezza”
insita nella tradizione letteraria e folclorica del Paese di Mezzo.
Una campana che rintocca un nome femminile, l’amore tra un
letterato e il fantasma di una bellissima cortigiana morta diverse
ere prima, una dea che si incarna per premiare la pietà filiale
di un uomo, il mito buddhista della creazione della pianta del
tè e la storia dell’artigiano che divenne il Dio della Porcellana.
Questi sono alcuni degli spunti fantastici intorno ai quali Hearn
sviluppa le sue godibilissime narrazioni permeate di erudizione,
esotismo e poesia.
Un saggio introduttivo della sinologa Alessandra Pezza aiuta a contestualizzare questi scritti di Hearn e a rintracciarne le numerose fonti.
Presentazione del libro Fantasmi cinesi di Lafcadio Hearn
Martedì 19 marzo, Tempo Ritrovato Libri
Lafcadio Hearn nel cuore del Giappone. E dalla Cina «importò» fantasmi viventi