La casa editrice
O barra O (Occidente barra Oriente) si rivolge, con il suo progetto editoriale, ai due estremi culturali uniti-disgiunti da una barra, simbolicamente capace di oscillare e di segnare nuove rotte. Il nome della casa editrice porta in sé la traccia di una nuova disposizione ad accogliere le idee più distanti tra loro e i mutamenti che derivano dall’approdo in Occidente di altre culture, di altre proposte d’esistenza. Ma le due “O” sono anche due zeri che designano i luoghi-non luoghi, l’essere e il mancare, i margini del pensiero; e la barra oscillante costituisce il ponte che rende possibile la lettura per differenza.
Nata nel 1998, O barra O si propone dunque di raccontare la complessità del mondo e di chi l’osserva: la realtà eterogenea con le sue storie, i suoi paesaggi, le sue tradizioni, le sue sperimentazioni, tratteggiando un’area ampia e articolata in cui siano possibili mutamenti e contaminazioni.
Tre le rotte principali. Una prima propone autori del campo umanistico-scientifico, artistico-musicale, ma anche socio-politico, rappresentativi del pensiero più innovativo dell’Occidente. Una seconda, volta a esplorare le culture e i paesi asiatici, intende valorizzarne le caratteristiche peculiari e leggerne le trasformazioni, prendendo tuttavia le distanze da un approccio meramente orientalista. Una terza fa riferimento a testimonianze, studi, analisi crtiche ed esperienze personali attraverso le quali l'Occidente ha potuto confrontarsi con l'Oriente, con l’altro da sé.
Nata nel 1998, O barra O si propone dunque di raccontare la complessità del mondo e di chi l’osserva: la realtà eterogenea con le sue storie, i suoi paesaggi, le sue tradizioni, le sue sperimentazioni, tratteggiando un’area ampia e articolata in cui siano possibili mutamenti e contaminazioni.
Tre le rotte principali. Una prima propone autori del campo umanistico-scientifico, artistico-musicale, ma anche socio-politico, rappresentativi del pensiero più innovativo dell’Occidente. Una seconda, volta a esplorare le culture e i paesi asiatici, intende valorizzarne le caratteristiche peculiari e leggerne le trasformazioni, prendendo tuttavia le distanze da un approccio meramente orientalista. Una terza fa riferimento a testimonianze, studi, analisi crtiche ed esperienze personali attraverso le quali l'Occidente ha potuto confrontarsi con l'Oriente, con l’altro da sé.
LA VESTE GRAFICA Avvalendosi dell’opera dell'artista-scienziato Paolo Ferrari, direttore e presidente del Centro Studi Assenza, ciascun libro è connotato nella sua veste grafica da un accoppiamento (un cosiddetto "Raddoppio") tra un’immagine di vario genere e un segno specifico di derivazione pittorica. Questi interventi artistici mirati contribuiscono a fare di ogni libro un unicum, una piccola opera d'arte.
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