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Etsu Inagaki Sugimoto

La figlia del samurai

Traduzione dall'inglese di Giulia Masperi
Prefazione di Carmen Covito

In-Asia/Giappone
2024, pp. 352, 12,5x20,5cm

ISBN: 9788869681448
€ 18,50
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Sinossi

Pubblicato nel 1925, tradotto in molteplici lingue e incessantemente ristampato dalle principali case editrici anglo-americane, il memoir di Etsu Inagaki Sugimoto è il coinvolgente racconto autobiografico di una donna giapponese forte e indipendente, nata in una famiglia decaduta di samurai negli anni successivi alla Restaurazione Meiji.
Il Giappone dell’infanzia di Etsu non è quello dei ciliegi in fiore, ma la terra inospitale e isolata della provincia di Echigo, il “paese delle nevi” reso celebre da Kawabata. Quando, dopo la morte del padre, viene promessa in sposa a Matsuo, un amico del fratello che vive a Cincinnati, la sua vita prende un corso inatteso. La sua curiosità e il suo afflato di libertà le permetteranno di conciliare le culture e i costumi di due mondi tanto distanti: il Giappone feudale delle sue origini e l’America progressista.
I ricordi di Etsu sono una fonte inesauribile di storie e tradizioni dell’antico Giappone, ma altresì una finestra privilegiata attraverso cui osservare le trasformazioni sociali indotte dalla modernizzazione, la condizione femminile nel Paese del Sol Levante e negli Stati Uniti agli inizi del XX secolo, i pregiudizi, i fraintendimenti e i punti d’incontro tra Oriente e Occidente.

Autore

Etsu Inagaki Sugimoto

(1873-1950). Scrittrice nippo-americana nata a Nagaoka, nella provincia di Echigo, pochi anni dopo la Restaurazione Meiji che pose fine al sistema feudale del Giappone. Destinata a diventare sacerdotessa buddhista, poco dopo la morte del padre, ex consigliere di alto rango di un potente signore locale, entra in una scuola metodista a Tōkyō in vista del matrimonio combinato con Matsunosuke Sugimoto, un commerciante giapponese di Cincinnati, e si converte al cristianesimo. Lascia il Giappone nel 1898. Presto rimane vedova con due figlie. Torna inizialmente in Giappone, ma poi si trasferisce a New York, dove si dedica alla letteratura, insegna lingua, cultura e storia giapponese alla Columbia University e scrive per giornali e riviste.