Premio nazionale per la traduzione a Donatella Guida
Premio speciale per la traduttrice di Destini dei fiori nello specchio
Siamo felici di comunicare che la professoressa
Destinati a traduttori ed editori italiani e stranieri che abbiano contribuito, con pubblicazioni edite, a elevare la quantità e la qualità degli scambi reciproci fra la cultura italiana e le altre culture, i Premi, riferiti all’Edizione 2018, sono stati attribuiti su parere dell’apposita Commissione, presieduta dal Prof. Michele Bernardini e di cui fanno parte i professori: Maria Cristina Assumma, Franco Buffoni, Riccardo Campa, Luca Crescenzi, Daria Galateria e Barbara Ronchetti.
La nostra traduttrice è insignita di uno dei "Premi speciali" con la seguente motivazione: "Donatella Guida presenta una traduzione di un'opera cinese del XIX secolo con numerosi problemi interpretativi, linguistici e storici. Si Tratta del romanzo di Li Rhuzen, Destini dei fiori nello specchio, apparso per la casa milanese O barra O, un romanzo ambientato nell'impero Tang (VII secolo d.C.). Il romanzo narra le complicate vicende del protagonista Tang Ao ("il vagabondo cinese") che raggiunge su una giunca, in compagnia del cognato mercante, mondi diversi dal proprio. Tra i pregi della traduttrice v'è certamente quello di aver reso il registro storico-allegorico che consente all'autore di descrivere contesti diversi, mescolando realtà e fantasia e alternando la satira alla discussione dotta di stampo letterario o scientifico. È un affresco sulle società e i costumi dei paesi visitati: i viaggiatori cinesi si interrogano sul proprio mondo in modo contrastivo. Felice appare la scelta di tradurre questo autore non facilissimo, un letterato e linguista del primo Ottocento che non riuscì a raggiungere una posizione importante nella carriera burocratica. la sua costruzione è un sapiente patchwork che attinge e testi di varie epoche allo scopo presumibilmente di fornire un divertissement per i suoi amici: una sfida a individuare l'indovinello nascosto, la citazione, il rimando. Il risultato è un grande affresco della cultura cinese, che appare multiforme e splendida. Dal contenuto vario, a tratti enciclopedico, il romanzo è anche divertente e godibile, grazie alla traduzione (prima in una lingua occidentale) che si adegua a registri nostrani senza perdere in scorrevolezza, ma con impeccabile correttezza filologica e un buon correo di note esplicative."