Le lezioni dell'Assenza
Le vie (assenti) del nuovo pensare
“Nur als Schaffende…” Soltanto in quanto creatori di mondo, possiamo disporci a vivere su questa terra. Questo è l’invito, l’ingiunzione perentoria che Nietzsche dà agli uomini… Ma quale specie di creatori, quali generatori di realtà? Da anni l’équipe multidisciplinare del Centro Studi Assenza fondata e diretta da Paolo Ferrari è attiva intorno al tema che concerne il mancare e l’esserci/vivere di Homo, il mancar/generare, e, più in generale, il modo con cui il pensare genera mondo con il segno meno. Se sia possibile considerare la realtà in cui viviamo spostando ulteriormente il punto di osservazione, considerare l’esistenza di una nuova categoria del vivere e del pensare capace di modificare l’esperienza e la conoscenza della realtà.
Con i Seminari in-Assenza – e in particolare con il volume che de Le Lezioni, fondamento teorico di tutto il successivo procedere – vengono indagati l’attività pensante, il sistema emozionale-affettivo umani e in generale i processi culturali che costituiscono l’habitat privilegiato di Homo sapiens secondo il modello di un particolare sistema complesso chiamato Asistema in-Assenza, al cui fondamento è posta la proprietà dell’oggetto-realtà di perdere della sua univoca concretezza e fissità, venendo meno quale elemento a sé stante, proponendosi quale sistema o asistema vuoto, capace di relazioni complesse, mettendo in evidenza una tenue rete di realtà, al limite dell’osservabilità: come d’altronde i teoremi della fisica contemporanea tendono a indicare, in parallelo alle loro applicazioni ai sistemi digitali d’uso quotidiano.
Un segno meno (-) inscritto fin dall’origine della condizione umana e consustanziale alla prima differenza da sé grazie alla quale il bambino può riconoscersi come un Io. Gesto del pensiero capace di smuovere dalle fondamenta il luogo che Homo sapiens ha abitato e costruito per milioni di anni, lasciando emergere oltre il confine di vita e di morte un territorio ignoto, un non (ancora) pensato che inizia a prendere visibilità e pensiero. Il sentimento quasi epico di una condizione umana tragica ed irrisolta affiora insieme al germe di una nuova forma-di-vita che potrebbe forse emergere dal disagio della condizione contemporanea.
Secondo gli assunti di Paolo Ferrari, ogni atto di pensiero (e di linguaggio, nei diversi ambiti poetico, letterario, terapeutico, artistico, architettonico, musicale e teatrale in-assenza) è caratterizzato dalla tendenza a significare, oltre e al di sotto della soglia di percezione e coscienza consuete, la proprietà del mancare (mancaare), un gesto che sospende il reale entro un vuoto (vacuum) attivo e generatore.
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16 novembre 2024