I due romanzi brevi qui presentati per la prima volta in Italia, Sophat di Rim Kin e La rosa di Pailin di Nhok Them, sono le pietre miliari della letteratura cambogiana del Novecento, i testi che hanno dato inizio alla narrativa khmer contemporanea.
Entrambi fotografano l’immobilismo socio-culturale della Cambogia degli anni Trenta, un Paese dove vige l’assoluta deferenza nei confronti dei genitori e degli appartenenti alle classi superiori, giustificata dai valori della tradizione come la pietà filiale e dalla nozione buddhista di karma.
Le vicende di Sophat e Chet, i giovani orfani protagonisti dei due romanzi, conquistano i lettori cambogiani perché scardinano questa idea di destino predeterminato e immutabile, dimostrando come l’istruzione, la modestia e la dedizione possano essere strumenti di emancipazione e di riscatto sociale.
Il successo di questi romanzi è altresì dovuto al fatto che sono due appassionanti storie d’amore piene di colpi di scena, dove anche le donne, da sempre in condizioni di subalternità e ossequio alla volontà paterna, cominciano finalmente ad avere una voce e a decidere della loro vita.
Parole, suoni, suggestioni d'Asia
24 ottobre, ore 18, biblioteca Venezia, Milano
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