Nel 1922, dopo un soggiorno in Giappone, Albert Londres, il “principe del reportage” si reca in Cina. Siamo nel turbolento periodo dei Signori della Guerra, il Paese è politicamente allo sbando. “Ci sono un imperatore, due presidenti della Repubblica,
tre superdittatori e diciotto tiranni medi”, una frammentazione di potere che, agendo unicamente in nome dell’interesse personale, sta svendendo la Cina alle potenze straniere.
Con uno stile visionario e soggettivo, quasi anticipatore del “giornalismo gonzo”, impregnato di humour, autoironia e gustosi aneddoti, Londres si immerge nella caotica situazione della “Repubblica-Impero” alla vigilia della Prima guerra Zhili-Fengtian e restituisce l’atmosfera di sospensione e di assoluta anarchia che si respira in città come Pechino, Mukden,Tientsin e Shanghai.
Un reportage che può essere letto come un romanzo d’avventura con atmosfere che ricordano serie a fumetti come Corto Maltese e Le avventure di Tintin, quest’ultima ideata e disegnata da Hergé, che non ha mai nascosto di essersi ispirato proprio ad Albert Londres nel caratterizzare il giovane reporter belga protagonista delle sue vignette.
Il libro è anche l’incondizionata dichiarazione d’amore per il viaggio da parte di un inquieto viandante che trova la sua libertà di giudizio solo percorrendo le strade del mondo.
Parliamo di libri – La Cina nel caos
Lunedì 15 aprile, presentazione in diretta streaming
Videorecensione
Giovanni Catelli presso la Libreria del Convegno di Cremona ci parla di La Cina nel caos di Albert Londres