Responsive image
Paolo Ferrari

Opusminus-0

L’impensata complessità dell’universo in-divenire

agli-estremi dell'Occidente
2019, pp. 460, 15,5x23

ISBN: 9788869680434
€ 24,00
Aggiungi al carrello Aggiungi al carrello € 24,00
Aggiungi a wishlist Aggiungi a wishlist Aggiungi a wishlist
Sinossi

L’Inconoscibile, come dice lo scrittore Javier Marias, è una fortuna, è un dono. Questo libro da subito s’inoltra in questa “assenza (Absentia)” di luogo e di tempo per far sì che il pensiero e le vicende umane possano avere congrua convalida: invita a disporsi in modo da attingere a un differente grado di conoscenza, in accordo con quell’inclinazione che rende possibile un’ampia relazione – ricca contemporaneamente d’affetto e di distacco – tra uomini e uomini e uomini e cose. Opusminus-0 è opera che ha l’ardire di confrontarsi e allo stesso tempo allearsi con il mondointero. Lo include, invece che escluderlo in una parcellizzazione, armata di mura, come la storia attuale mostra. La sua scrittura evoca l’esistenza – o l’inesistenza – d’altromondo com’è scritto nell’Incipit del Prologo di Opus: “Riuscì a pensared’esser vivo/e d’essermorto. Come aveva previsto o soltanto sperato… e l’esser vivo fu l’essermorto.” Una realtà d’altra origine che non si avventuri in fantasie fantascientifiche o ipotesi di robot pensanti o di corpi immortali posti sotto ghiaccio nell’attesa di essere riportati un giorno al mondo. Il linguaggio s’apre a una speciale mancanza, capace d’attività che rinnova: il mondo s’attenua o addirittura scompare “quale cosa concreta”. Ciò che si pensa e la realtà corrispondente cessano d’essere i vani riempitivi d’una mente ancora troppo costretta nel suo bozzolo evolutivo. A mano a mano che ci si addentra nella scrittura nasce un’intonazione specifica della mente/pensiero dal segno - (meno) che fa tacere il borbottio talvolta seducente, talvolta furibondo che intralcia il silenzio alla base del pensiero capace del mutar delle cose del mondo. Sotto il livello 0-zero – come il libro indica nel suo titolo – la mente, con il predisporsi alla nuova lingua, s’apre a un nuovo stadio di comunicazione dal vincolo causale più allentato, ma di maggior intensità espressiva e semantica (la scrittura propone alcune parole composte di nuova origine). Il vuoto, il nulla emergono come espressioni a fondamento d’un’ipotesi di realtà liberata da coazioni che soggiornano entro il pensiero come elementi parassitari gravati da morte (thànatos). Far tacere la vecchia mente con la parola della nuova lingua per condurre il senso, l’andamento e il ritmo del fraseggio in modo idoneo all’esistenza di una realtà in mutazione: è sciolto il nodo d’un narcisismo pervicace proprio della fase storica attuale. Senza il bisogno di ricorrere a un Antico inventato, in cui si fantastica d’un tempo e un luogo paradisiaco ricco di pace nel passato. Siamo ora di fronte a un momento critico in cui la civiltà umana può anche scomparire inghiottita dalla stessa banalità del male che tutta la permea e la fa inaffidabile. Nel procedere della scrittura si coglie l’epica e la sua poetica: fare (ποιεῖν) mondo da abitare più compiutamente umano in una condizione che è già nel suo divenire in un’ipotesi di realtà profonda e appassionata.

Autore

Paolo Ferrari

Scienziato, umanista, artista e musicista. Nel 1969 si laurea in Medicina all’Università degli Studi di Milano, dove frequenta l’Istituto di Psicologia della Facoltà di Medicina e pubblica lavori teorici e sperimentali sull’Inibizione nell’apprendimento condizionato. Vince il Premio Lepetit per la miglior tesi scientifica interuniversitaria (1968-69). Dal ’70 al 73 dirige per il Comune di Milano il centro di psicologia di Cusano Milanino. Vince il Concorso Nazionale per Ricercatore “con libertà di ricerca e insegnamento” (1970), ma non avendo raggiunto un accordo con l’Università circa l’indirizzo di ricerca e insegnamento, nel 1972 lascia l’incarico e fonda con alcuni colleghi Il Centro Studi e Ricerche in Psicologia Clinica. Psicoterapia di Attivazione a Milano. È iscritto all’Albo degli Psicoterapeuti dell’Ordine dei Medici di Milano. Nel 1981 fonda il Centro Studi Assenza sede dell’omonima associazione scientifico-culturale no profit, luogo di arte, scienza e cura. Prosegue l’attività clinica e la formazione dei terapeuti. Conduce dal 1991 i Seminari in-Assenza e dal 1995 i Seminari di Psicoterapia. Studioso delle attività nervose superiori, in particolare dell’asistema in-assenza, da lui per primo indagato, pubblica Le lezioni dell’Assenza (1994) e i Saggi sull’Assenza. È autore di teatro, poeta e scrittore. In campo letterario esordisce con il romanzo Paolo e il suo compagno senza morte (1978) e come autore di teatro con Astratta Commedia (1998), vincitrice del Premio Navarro. Seguono il poema Europa o l’Assenza (1994), il saggio-testimonianza In-morte Assente (2002) e Le stanze di Rita (2006). Vince il Premio Lorenzo Montano (2008) con Saggio-poema del pensareassente. Progetta e realizza sul territorio Luoghi/Contrade, installazioni site-specific mirate alla qualità del lavoro e del vivere-pensare. Si occupa delle nuove interrelazioni tra architettura, arte, scienza e territorio; pubblica con altri studiosi il volume Psiche, arte e territori di cura (2010). Del 2012 la pubblicazione di Homo-Abstractus. 1364 aforismi/strofepensiero. Vince il Premio Lorenzo Montano (2013) con la prosa inedita Memorie d’inciampo. Esce la raccolta delle poesie scritte tra il 1989 e il 2014 I colpi del-Nulla. Poesie dell’Inconoscibile. Con il segno - (meno) (2014) cui fanno seguito il poema scientifico De Absentiae Natura. Intorno alla nascita d’altro Universo (2015) e il saggioromanzo La destituzione del Giorno del Giudizio (2016). È impegnato con l’équipe multidisciplinare del Centro Studi Assenza nella realizzazione delle Installazioni artistico-scientifiche in progress Un nuovo paesaggio nutre il viandante nei territori di Gaggiano e Cisliano e alla Darsena di Milano. Collabora con Architettura delle Convivenze in progetti artistico-scientifico-architettonici e sociali (Case oltre-la-soglia per minori stranieri non accompagnati; La Città a-venire). L’attuale progetto di arte e cura della città e del territorio è in continuità con le premesse teoriche degli anni ’70 che anticipavano le connessioni tra cura, individuo e società sfociate nella rivoluzione etica, clinica e politica che portò alla legge Basaglia e alla riforma psichiatrica. Tra le recenti pubblicazioni l’opera Opusminus-0. L’impensata complessità dell’universo in-divenire (2019), Nel mancar del mondo (in-atto) la poesia è... e In-assenza di me i pallidi pensieri (2020).

Erika Carretta legge brani tratti da Opusminus-0

Prologo (pp. 9-10, 0:00–3:55); Prima che il giorno avanzi (pp. 12-13, 3:56-12:25); La fine del mondo (pp. 172-173, 12:26-20:37); Aleppo (pp. 255-256, 20:38-27:00); Clara (p. 352, 27:01-37:32); Il tempo è pietà (pp. 45-56, 37:33-46:12)