La sciabola e la virgola
La lingua del Corano è all'origine del male arabo?
Traduzione dal francese di Luisa Cortese
La lingua del Corano può aver contribuito al declino della potenza araba dopo il secolo del Saladino? Immutata da millecinquecento anni, la sua grammatica è l'unica al mondo a non essersi evoluta. Ogni tentativo di modernizzarla si infrange contro il pretesto che la lingua del Libro sacro non può essere modificata. Una lingua che deve rimanere sacra e intoccabile? No, sostiene l'autore.
Chérif Choubachy lancia un segnale d'allarme: gli arcaismi e la complessità della lingua araba l'hanno resa impraticabile dall'uomo della strada. Dal Marocco alla Mecca prosperano i dialetti che contribuiscono a dividere il mondo arabo, lasciando che il magistero della lingua sia appannaggio esclusivo di un'èlite colta e dominante. Ma ogni lingua appartiene a chi la parla e Chérif Choubachy preme per impedire la mummificazione dell'arabo da parte di chi ha l'interesse di mantenerlo intatto.
L'ipotesi dell'autore è che l'immobilismo linguistico costituisca "una sorta di prigione ove il genio arabo sottomesso e rinchiuso fra le sue pareti si spegne" impedendo lo sviluppo della cultura. Ogni processo di modernizzazione e di apertura alle sfide della globalizzazione esige necessariamente la revisione della lingua.
Percorso "con" l'Islam
Il mondo islamico tra storia e contemporaneità
Aprile, maggio, giugno 2017