Recensione
Barbara De Amicis, Leggere:tutti, 02/05/2012

La vita nelle miniere cinesi

La Cina e le sue miniere di carbone diventano lo scenario di un romanzo che mette in luce aspetti agghiaccianti. Ed è proprio il "legno sacro" titolo del libro, ed anche come viene soprannominato il carbone, l'elemento attorno a cui ruota tutto. Liu Qingbang, attraverso il suo scritto, edito dalla O barra O, rende i due protagonisti ideatori di un escamotage che permette ai due di trarre profitto dalla disperazione dei contadini in cerca di lavoro e, attraverso la simulazione di un incidente mortale, riscuotendo il risarcimento per la perdita del finto familiare. "In fondo non è poi così diverso pescare uomini o pesci, devi mettere l'esca sull'amo, lanciarlo, e poi sedere tranquillo ad aspettare con pazienza, ed ecco che la preda verrà da sé ad abboccare". Attraverso una descrizione dettagliata, una scrittura quasi irrisoria, l'autore in realtà trasmette una metafora, perché come nel carbone si cela un'anima, così anche nelle persone più crudeli può nascondersi ben altro. Questo romanzo rispecchia il filo conduttore di Liu Qingbang, che dopo nove anni di lavoro in miniera, ha pubblicato diversi testi ispirati a vicende reali ambientate nelle miniere e nelle campagne della Cina contemporanea.