I gesti bianchi di Federer
Sarà per il suo tennis così pulito, classico, "inattuale" come lo definisce l'autore di questo bel libretto, sarà per la sua capacità di restare con grazia e leggerezza al vertice di questo sport così logorante (per informazioni, chiedere a Nadal) e troppo ricco di tennisti nei quali prevale il muscolo più che il genio, ma Roger Federer continua ad attirare stuole di appassionati e/o scrittori, magari prestati al tennis da altre discipline. Questa volta si è cimentato a dissertare dei "Federer moments" un filosofo francese, considerato uno dei maggiori studiosi di Spinoza. Ne è uscito un trattatello interessante, a maggior ragione perché non scritto da uno specialista, che cerca di scavare nella poesia insita nei colpi dell'atleta svizzero, fino a sfiorare "la dimensione di luce e silenzio, a cui ambisce il suo gesto fluido ed elegante". Dal confronto tra Federer e gli altri grandi campioni del tennis moderno (da Laver a Sampras, da Borg a McEnroe), l'inno ad uno sport che più di ogni altro rivela "la vera bellezza metafisica".