Recensione
Claudio Canal, L'Indice dei libri del mese, 18/05/2012

Una vita da dissidente

Abbagliati come siamo dal carisma umano e politico di Aung San Suu Kyi pensiamo che in lei si riassuma la "lotta per la democrazia" in Birmania. Una vita da dissidente di Win Tin con Sophie Malibeaux smentisce la nostra convinzione perché ci apre uno spiraglio su un'esistenza appassionata e in attrito con le istituzioni del potere, Win Tin è cofondatore con Aung San Suu Kyi della Lega nazionale per la democrazia, ma è anche un uomo che sa raccontare con ritmo piano e respiro lungo il proprio mondo, sempre attento a riconoscere gli altri anche quando sono i suoi carcerieri.

Sa guardare dentro e fuori di sé, viaggiare nei cunicoli della memoria e ricostruire che cosa volesse dire per un giornalista muoversi tra le rive fangose della dittatura birmana dagli anni cinquanta a oggi. Win Tin è nato nel 1929 e ha trascorso diciannove anni nel carcere Insein, nei sobborghi di Yangon, uscendone nel 2008 all'età di settantanove anni Un terzo del libro è costituito da narrazioni che riportano la fermentazione politica di un paese uscito dal colonialismo e dalla guerra, la sua voglia di democrazia e le sue sconfitte, l'efficienza dei militari e i politici parolai. La voglia di una rotta che porti lontano, che faccia di una società incerta e impaurita un luogo di impeti innovativi, se non addirittura di irruenze rivoluzionarie. Gli altri due terzi sono lettere dal carcere, non spedite ma trasformate in racconto. Senza mai perdere la spinta verso una nuova immagine di se stessi e del mondo, senza mai indulgere a rappresentarsi come Budda del dolore, quanto piuttosto indicando una continuità tra dentro e fuori del carcere, che si tratti del piano della politica o dell'intreccio di nuove relazioni carcerarie, " libro è costruito un po' come un sillabario, dal momento che siamo tutti bambini di fronte a vicende che ci sembrano cosi estranee e distanti: un modo che ci permette di imparare a conoscere altri mondi, altre vite, altri progetti politici, che, a lettura terminata, ci saranno più consanguinei.