Klein. L'arte è l'audacia dell'opera immaginata
Nel 1959, in una conferenza alla Sorbona, Yves Klein invita tutti gli artisti "che sanno cos'è la responsabilità di essere un uomo di fronte all'universo" a unirsi in un'impresa comune, superando l'arte stessa e lavorando al ritorno alla vita reale, "quella in cui l'uomo pensante non è più il centro dell'universo, ma l'universo il centro dell'uomo". L'opera d'arte non è il monocromo blu Klein, non è la performance, né la symphonie monoton, ma la sensibilità di cui sono "impregnate", l'audacia con cui sono state immaginate. Il testo di quella conferenza viene pubblicato per la prima volta in Italia da O barra O nel prezioso Verso l'immateriale dell'arte (122 pp., 12 ill. in b/n, Euro 14), che contiene anche altri scritti sul tema e alcuni documenti che testimoniano il particolare legame di Klein con l'Italia, dal diario italiano di un suo viaggio giovanile a uno scambio di lettere e pensieri con Lucio Fontana proprio del 1959.